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Le principali forme di oro fisico

22 maggio 2013

Un investimento in oro fisico può essere effettuato tramite l’acquisto di vari oggetti che corrispondano a quanto presente nella definizione di “oro fisico”, ovvero oro pressoché puro (in genere si tollera, al più, uno 0,5% di “scorie”), indipendentemente dalla forma e senza particolari ritocchi artistici.

 

La tipologia di oro fisico più gettonata è senza dubbio la categoria dei lingotti d’oro, tra l’altro l’unica considerata a Londra dalla London Bullion Market Association (LBMA), nella determinazione del Fixing. Il lingotto dovrà riportare il contenuto effettivo di oro (grado di purezza) e il suo peso.

 

L’oro fisico sotto forma di lingotto include diverse sottocategorie: sul mercato della LBMA, gli unici ad essere trattati sono i lingotti Good Delivery, dal peso standard di 400 once (quasi 12 chili e mezzo). Tra gli altri lingotti in commercio, sono noti gli svizzeri Credit Suisse, Pamp Suisse e Haraeus; dagli Stati Uniti i Johnson Matthey e Engelhard; fino ad arrivare ai nostrani Mario Villa.

 

Un altro pilastro dell’oro fisico è rappresentato dalle monete d’oro, da non confondere con quelle ricercate dai collezionisti di numismatica, esse composte magari da una piccola percentuale d’oro e dunque di alto valore in termini di rarità di zecca, ma non per quanto riguarda l’oro fisico.

 

L’investitore in oro fisico con l’intenzione di puntare sulle monete, andrà a caccia delle varie 20 lire di Vittorio Emanuele (Regno d’Italia) o Umberto I. Uscendo dal nostro Paese ed estendendoci a livelli internazionali, si possono trovare molte altre monete d’oro fisico ricercate in tutto il mondo, come la sudafricana Kruggerand, la viennese Filarmonica, procedendo con le Maple Leaf, Nugget e American Eagle.

 

Semplificando il concetto, la scelta da fare per investire in oro fisico è dunque rappresentata dal bivio tra lingotti e monete. Generalmente la prima opzione è consigliata, perché reputata più autentica e al passo con il mercato dell’oro fisico rispetto alla seconda, in quanto i lingotti sono i principali protagonisti nel mercato di Londra.

 

Il mercato dell’oro fisico: LBMA e Fixing

13 maggio 2013

 

Chi opera nel mercato dell’oro fisico, può partecipare come membro ad associazioni che si occupano nello specifico dei prezzi di mercato dell’oro fisico. Tra queste, la più nota in circolazione è senza dubbio la London Bullion Market Association (LBMA).

 

La LBMA, sotto il controllo della Bank of England, si dedica al mercato dell’oro fisico, oltre che a quello dell’argento. Essa è composta da cinque rappresentanti di grosse banche internazionali (Scotia Mocatta, HSBC, Deutsche Bank, Barclays e Société Générale), che quotidianamente, con due sedute ogni giorno alle 10.30 del mattino e alle 15 (orario inglese), si riuniscono in teleconferenza per stabilire il London Gold Fixing, ovvero l’indice che rappresenta il prezzo dell’oro fisico. Al termine della seduta, l’esito viene comunicato alla London Bullion Market Association che ufficializzerà il nuovo Fixing.

 

Il Fixing (dall’inglese “fissare”), introdotto nel lontano 1919, è una quotazione che viene decisa dai cinque membri attraverso una scrupolosa valutazione degli ordini ricevuti sulla compravendita di lingotti, da parte delle grandi società che se ne occupano. Il tasso ottenuto viene tradotto nelle principali valute (euro, dollari e sterline), facendo riferimento alle unità di misura chilogrammo e oncia.

Osservando il grafico relativo al valore dell’oro fisico nel lungo periodo, non si può non notare un costante trend al rialzo. A partire dagli anni ’70 ad oggi spicca una continua crescita, divenuta a tratti esponenziale, sia se si considera la frazione di tempo che va dall’inizio del nuovo millennio al periodo attuale, sia per quanto successe nel picco positivo compreso tra l’inizio degli anni ’70 e gli anni ‘80.

 

Il calo dell’ultimo periodo nel prezzo dell’oro fisico, che attualmente si aggira attorno alla cifra di 33.800 euro per ogni chilo di lingotti (dopo i 44.000 superati lo scorso ottobre), è un motivo in più per effettuare un investimento di costo unitario contenuto (rispetto a qualche mese fa), che a lungo termine promette rendimenti di puro spessore.

Resoconto dell’ oro nel 2012, e raccolta dati per il 2013

16 gennaio 2013

 

Bentornati,

anzitutto cari lettori, bentornati anche nel 2013. Teniamo a fare personalmente i nostri migliori auguri di un sereno anno nuovo.

In questo articolo cerchiamo di capire quello che è successo e quello che succederà al metallo giallo.

 

Stay Tuned.

 

 

 

Anche nell’ anno appena concluso l’ oro ha aumentato il suo valore, seguendo il trend in atto da 12 anni, e per il 2013?

La maggior parte della gente che investe in oro, non lo valuta come un investimento ma piuttosto come una garanzia, una sorta di assicurazione quindi investimento a lungo termine. Alla fatidica domanda “Come varierà quindi il prezzo dell’oro nel 2013 e negli anni seguenti?” Per rispondere a questa domanda è necessaria un attenta analisi e una cautela molto marcata, ricordiamoci sempre che nessuno ha la sfera di cristallo, i mercati sono però ciclici.

 

Incremento prezzo oro 2012

Ad inizio 2012 il prezzo dell’ oro in euro quotava  1.184 € all’oncia, a fine anno seppur con enormi oscillazioni il prezzo dell’oroha quotato 1.253 € all’oncia. Conti alla mano il prezzo in euro ha incrementato del 6%, quello in dollari dell’ %.

 

La variazione del pricing dell’ oro

Come per tutte le commotities anche il valore dell’ oro viene determinato dalla domanda e dall’offerta. La principale domanda aurifera è data da quattro settori: Banche, industria , tecnologia e investimento.

Nel 2010 le Banche Centrali sono passate da venditori netti ad aquirenti netti d’oro. Ciò è legato ad una diminuzione delle vendite delle potenze industriali occidentali e ad un aumento degli acquisti netti da parte dei Paesi in via di sviluppo. A causa delle basse quote di riserve d’oro delle Banche Centrali dei Paesi in via di sviluppo (come per esempio la Cina, con il 2% delle riserve aurifere a differenza di quelle degli Stati Uniti, della Germania e della Francia che ammontano a circa il 70%) si prospetta la chance reale per cui le Banche Centrali dei Paesi occidentali possano ancora ricoprire nei prossimi anni il ruolo di acquirenti netti d’oro. Negli ultimi dieci anni, la domanda dell’oro nel settore dei gioielli è diminuita rispetto a quella in altri settori, particolarmente in quello del settore d’investimento. Questa domanda è destinata probabilmente a diminuire anche nel 2013 a causa del costo elevato dell’oro e a causa di insicurezze economiche.

La domanda dell’oro per fini industriali e nell’odontoiatria ha composto nel 2011 un buon 10% su tutta la domanda di questo metallo prezioso. Come nell’industria dei gioielli, costi elevati ed eventualmente una bassa e/o discontinua crescita indeboliranno con ogni probabilità la domanda dell’oro nel 2013 nel settore industriale.

La domanda nel settore industriale – senza contare l’industria di gioielli – equivale a più del 40% della domanda complessiva. Davanti allo scenario dell’aumento deficitario con il sostentamento tramite liquidità nei Paesi industriali importanti e a conseguenza della crisi finanziaria iniziata nel 2007, la domanda dell’oro ha raggiunto nel 2011 picchi da record. La domanda dell’oro, dinanzi ad un aumento del prezzo di questo metallo prezioso registrato nel secondo trimestre del 2010, si era avvicinata quasi in egual misura a quella dei titoli legati al prezzo dell’oro, come per esempio gli ETF (Exchange Traded Funds), e all’oro fisico sotto forma di lingotti e monete. Questo trend è cambiato a causa dell’ultimo aumento di prezzo dell’oro avvenuto nel terzo trimestre del 2011, quando si è registrato quasi l’80% della domanda degli investimenti in oro fisico, come per esempio sotto forma di oro fisico custodito professionalmente. Questo lascia pensare che il tema della sicurezza riveste una grossa importanza per molti investitori d’oro. Quest’ultimi considerano, normalmente, l’oro fisico e l’oro tesoro forme di investimento più sicure rispetto ad altre forme o titoli auriferi.

La seconda causa importante per l’aumento del prezzo dell’oro è, accanto alla domanda, l’offerta dell’oro. Quest’ultima deriva dall’estrazione mineraria, ovvero dalla produzione e dal riutilizzo aurifero.

L’estrazione mineraria ha raggiunto nel 2010 un nuovo picco e ci si aspetta che l’estrazione mineraria dell’oro fino al 2013 salirà a circa il 10%. Il riutilizzo dell’oro o dei residui auriferi ha raggiunto anch’esso livelli record. Il prezzo elevato dell’oro ed i problemi economici porteranno, probabilmente anche nel 2013 e negli anni seguenti, un alto tasso di riutilizzo di residui auriferi.

 

Trend per il 2013

Il principale motore dell’ oro in quest’ anno sarà la crisi finanziaria ed il panico da investimento.

La situazione debitoria dei governi  occidentali è oramai insostenibile.

Si presenta solamente uno scenario per liberarsi dalla morsa dei debiti: riduzione disciplinata del livello di debiti (il cosiddetto “deleveraging”). Il processo alternativo perseguito negli ultimi anni sarebbe quello di accumulare più debiti e di speculare su una crescita economica. Nel corso del tempo, questo potrebbe portare all’inflazione, che supererebbe nettamente quella delle valute occidentali nel corso degli ultimi decenni.

Sia un’azione del genere, sia un abbattimento del livello di debiti attraverso un’altra inflazione, potrebbero portare molti investitori  a considerare l’opzione oro anche nel 2013. Ancora una volta l’ oro la fa da padrone come investimento zero risk e si delinea sempre più (assieme al franco svizzero CHF) la visione dell’ oro come porto sicuro.

Riportiamo alcune previsioni per il 2013

Gli analisti intervistati dalla Bloomberg nel termine del 2011 avevano previsto che un’oncia d’oro avrebbe avuto il valore di 1.950 € nel marzo 2012, ahime hanno errato e non di poco.

Nel dicembre 2012 la banca francese BNP Paribas (come abbiamo gia sottolineato a suo tempo) ha stimato un costo aurifero medio nel 2012 pari a 1.775 US$ ogni oncia e di 2.150 US$ all’oncia per l’anno successivo.

La Thomson Reuters GFMS si aspetta, invece, che il prezzo dell’oro possa raggiungere il suo picco massimo alla fine del 2012 o all’inizio dell’anno seguente, scendendo poi nuovamente nel corso del 2013.

La banca statunitenste Morgan Stanley ha stimato il costo dell’oro per il quarto trimestre del 2012 a 2.000 US$. La Goldman Sachs ha previsto all’inizio di giugno 2012 un aumento del prezzo dell’oro a 1.940 US$ nell’arco di 12 mesi.

L’amministratore delegato della più grossa compagnia mineraria aurifera statunitense, la Newmont Mining, si aspetta un aumento del costo dell’oro per il 2013 fino a 2.550 US$.

Verso la fine di febbraio 2012, gli analisti della Schroder Investment Management hanno pronosticato che la variazione positiva del costo dell’oro registrata durante gli ultimi anni si sarebbe protratta nei prossimi 5-8 anni, facendo arrivare il prezzo dell’oro fino a 5.000 US$.

Conclusioni

Come sempre, bisogna ragionare con la propria testa e cercare la verità che stà nel mezzo. A nostro avviso l’ oro rimane ancora a lungo un investimento nel quale credere e crediamo che tutto sommato i prezzi di acquisto di oggi, non siano poi cosi alti.

Sottolinavamo ad inizio articolo che la  sfera di cristallo non la ha nessuno (e aggiungiamo un bel perfortuna!) ma è utile guardarsi alle spalle per cercare di prevedere il futuro. In tutti i cicli storici quando la crisi perdurava, l’ oro ha sempre ben svolto il suo dovere di bene rifugio, vogliamo crederci anche questa volta.

Credit Suisse Consiglia l’ Acquisto di ORO FISICO

12 dicembre 2012

La maggiore banca svizzera, Credit Suisse, consiglia ai suoi investors di comprare oro fisico.

Tobias Merath, il responsabile reparto materie prime di credi suisse, e fortemente convinto che l’ oro si attesti  sui 1775 dollari l’oncia nei prossimi tre mesi.

Anche gli altri analisti della banca sostengono  che si potrebbe arrivare a quota 1850 nel 2013, e esortano all’ acquisto di oro, preferibilmente oro fisico, e sostengono che ai prezzi attuali acquistare oro fisico si rivelerà una mossa vantaggiosa.

Tutto in linea con il nostro pensiero.

Stay tuned

Oro: molto rumore per (quasi) nulla

3 dicembre 2012

30 Novembre 2012 Di Alessandra Pilloni – Tratto integralmente da un articolo apparso su bullionvault.it

BullionVault IL CROLLO DELL’ORO di metà settimana ha fatto notizia, ma in prospettiva vediamo che tutto sommato l’oro si trova poco al di sotto del livello di sette giorni fa, prima del grande salto di venerdì pomeriggio scorso. Il fixing di venerdì pomeriggio per l’oro è stato fissato a $1726 all’oncia, lo 0,4% in meno rispetto al fixing della scorsa settimana. In euro, il fixing di €1326,67 riflette una perdita dell’1% rispetto allo stesso dato di venerdì scorso. Il fixing dell’argento è stato fissato a $34,28, in aumento del 2,5% rispetto alla scorsa settimana. La settimana inizia con l’oro sui $1750 all’oncia, dopo il salto del venerdì precedente avvenuto dopo il fixing, che aveva portato l’oro ai massimi delle ultime sei settimane. Lunedì il prezzo in euro addirittura incrementa ulteriormente i guadagni, toccando i $1352 all’oncia durante la sessione asiatica della prima mattina. L’argento invece si assesta ad inizio settimana attorno ai $34 all’oncia. Di martedì è l’annuncio del trovato accordo sulla Grecia tra Eurogruppo, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea. Si è stabilito che il rapporto deficit/PIL raggiunga il 124% entro il 2020 (il target precedente era del 120%). Un target aggiuntivo definito come “sostanzialmente inferiore al 110%” è stato previsto per il 2022, mentre entro il 2016 la Grecia dovrà raggiungere un target del 175%. Ricordiamo che l’attuale rapporto deficit/PIL è al 170% e si attende un dato del 190% per il prossimo anno. L’accordo include inoltre la possibilità di ridurre il tasso di interesse che la Grecia paga sui prestiti di bailout, così come una sospensione di 10 anni dei ripagamenti, purché si veda un progresso delle misure di riforma. Il mercato dei metalli preziosi non ha dato particolare importanza all’accordo. Sembra che le recenti fasi della crisi europea e vengano vissute come non notizie dal mercato dell’oro. Mercoledì arriva lo shock. All’apertura del Comex il prezzo ha perso $20 all’oncia in pochi minuti, proseguendo poi le perdite fino a toccare un minimo di $1705. Si tratta di un crollo di 35 dollari all’oncia, ovvero poco più del 2%, in poche ore. I rumors dei trader imputano il crollo alla vendita di 35.000 lotti. Ricordiamo che ogni lotto sono 100 once troy, parliamo quindi di contratti di vendita per oltre 100 tonnellate. Interessante notare come il movimento non abbia visto riflessi sui mercati azionari, né il dollaro sembra essersi mosso più di tanto durante il crollo. A contribuire al crollo sembra che siano intervenuti diversi meccanismi di stop loss tecnici, attivati automaticamente quando il prezzo ha toccato un certo limite. Durante il pomeriggio di mercoledì i volumi di scambio al Comex sono stati oltre il doppio rispetto alla media di 250 giorni, come riportato da Reuters. Per quanto riguarda l’argento, che ha perso il 3,3% seguendo la scivolata dell’oro, i volumi di scambio al Comex hanno raggiunto i livelli di maggio 2011. Anche su BullionVault, piattaforma online per lo scambio di oro tra privati, il numero di utenti che hanno incrementato le proprie posizioni approfittando del crollo per comprare, è più che triplicato rispetto al giorno prima. Giovedì e venerdì il prezzo si è ripreso, riportandosi a livelli attorno ai $1730 all’oncia. Venerdì pomeriggio, successivamente al fixing di chiusura di settimana menzionato prima, il prezzo è sceso nuovamente, e naviga al momento in cui scriviamo attorno ai $1718 all’oncia. Mercoledì pomeriggio, secondo dati Bloomberg, è stato raggiunto un nuovo record del volume di oro detenuto dal più importante ETF sull’oro fisico, il SPDR Gold Shares (GLD). Con un incremento di 1,2 tonnellate, l’ETF si porta alle 1.347 tonnellate totali. Per quanto riguarda l’India, riportiamo la dichiarazione del governatore della banca centrale indiana che ha suggerito che si dovrebbe trovare un modo “non per impedire gli investimenti in oro, ma per offrire prodotti simili all’oro, che si potrebbero definire oro dematerializzato, che non siano necessariamente dipendenti dal possesso fisico.” Vuoi diversificare i tuoi investimenti? Comprare oro non è mai stato così facile: con BullionVault puoi comprare oro in euro e scegliere dove custodire il tuo oro tra Zurigo, Londra e New York.

Alessandra Pilloni, 30 Nov ’12

Elezioni presidenziali, fiscal cliff e prezzo dell’ oro a $2000 l’oncia…

20 novembre 2012

Riportiamo questo interessantissimo articolo che riteniamo fondamentale per un analisi nel breve del metallo giallo

Finte Bullionvault.it – Oro Oggi
Elezioni presidenziali, fiscal cliff e prezzo dell’ oro a $2000 l’oncia…
Di Carlo Vallotto – www.Metalli-Preziosi.it

NELLE ULTIME SETTIMANE, l’andamento nei mercati dei metalli preziosi è stato caratterizzato da un evento in particolare, ovvero l’elezione del Presidente degli Stati Uniti.
Il prezzo dell’oro ha ripreso a salire dopo il risultato, peraltro in parte scontato dai mercati, delle elezioni negli Stati Uniti che hanno riconfermato Barak Obama alla Casa Bianca. ”L’esito incerto del risultato elettorale” fanno notare gli esperti di Ubs “è stato il maggiore ostacolo al rialzo dell’oro nelle ultime settimane e il motivo dell’esitazione della speculazione”. Ma adesso “è arrivato il momento per i compratori di saltare nel piatto”.
Pertanto dopo il ritracciamento delle ultime settimane, che ha offerto un punto di ingresso a un prezzo più favorevole per comprare oro fisico, ora le previsioni per i prossimi mesi rimangono orientate saldamente al rialzo, complici  le incertezze dell’economia mondiale.
Quello che valuteranno  gli analisti nel prossimo futuro, per vedere come reagirà l’oro, sarà l’impatto negativo del “Fiscal Cliff” che produrrà un automatico aumento delle tasse che potrebbe influenzare pesantemente l’andamento dell’economia americana e mondiale. Questo meccanismo diventerà operativo fra pochi mesi, a causa del termine degli sgravi fiscali adottati nel 2011 da George W. Bush e prorogati nel 2010 dalla stessa amministrazione Obama.

Una delle conseguenze primarie più probabili saranno i tagli alla spesa negli Stati Uniti a partire dal 2013, che renderanno verosimilmente necessaria un’ulteriore mossa espansiva di politica monetaria da parte della Federal Reserve, che è ben lungi dal trovare una soluzione adeguata.
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Da dove proviene l’ inflazione?

19 novembre 2012

La banca deve possedere una riserva del 10%, quindi se io in banca deposito 1000 euro la banca potrà prestare fino a 9000 euro ad altri clienti.

Se io per esempio chiedo un prestito per 9000 euro (la banca ne ha 1000 in cassa) e compro una chitarra nuova, il negoziante avrà sul conto 9000 euro.
Con questi 9000 euro la sua banca può garantire un prestito di 81000 euro, con interessi ovviamente.
Continua a leggere: Da dove proviene l’ inflazione?

I Lingotti al Tungsteno

17 novembre 2012

Comprare oro online - Oro fisico nella massima sicurezza

Stando ad un articolo del NY Post a Manhattan girano diversi lingotti da dieci once oro falsi, “ripieni” al tungsteno.

 

Uno dei materiali (a buon mercato quindi escludiamo il platino) con il peso specifico simile a quello dell’ oro è il Tungsteno, che ha un costo di circa 1$/troy oz.

 

I lingotti non erano altro che barrette di tungsteno ricoperte di oro.

 

Ripetiamo che l’ oro fisico è la maniera migliore di proteggere i propri denari da questa società stampa e mangia soldi, però bisogna stare molto attenti a diversi fattori.

 

Bisogna anzitutto servirsi di venditori professionali in oro, con una storia alle spalle, e stare attenti alla custodia, sconsigliamo per ovvi motivi quella casalinga.

 

Se vogliamo dormire sonni tranquilli possiamo considerare di affidarci ad un azienda seria che venda conti in oro allocato, presto uscirà un articolo su BullionVault azienda che abbiamo stressato e provato per voi!

 

 

Stay Tuned!

Altri Motivi per investire in oro…

16 novembre 2012


 
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Riportiamo un articolo scritto da Mike Maloney, uno dei maggiori esperti di investimenti in preziosi.

 

Quando la gente mi dice di avere intenzione di investire parte dei loro risparmi in oro e argento io chiedo loro perche’ vogliono investire nei preziosi. Per la maggior parte delle persone la risposta è che intendono provvedere a proteggere la loro ricchezza, magari per ereditarla ai figli oppure per donarla a qualche organizzazione caritativa.

Molti investono in Oro e Argento non avendo alcuna intenzione di rivenderli. Ed è molto comune, tuttavia, in questi tempi molti investono in oro e argento non per mantenerli a vita ma per fare un buon profitto (quindi con l’intento di rivendere i metalli preziosi dopo che questi saranno aumentati di prezzo).
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In ogni caso, per qualunque tipologia di investimenti, la cosa importante da fare è chiarire a se stesso i fini che si prefiggono. Innanzitutto bisogna decidere quanto sia tollerabile perdere in soldoni, quanto si voglia guadagnare e per ultimo avere una buona strategia d’uscita.  In altre parole, si deve sviluppare un piano d’investimento finanziario.

Non bisogna assolutamente scrivere il piano d’investimento per lasciarlo ingiallire in qualche cassetto della scrivania o dimenticarlo in qualche cartella del personal computer.

Bisogna scriverlo a caratteri cubitali su un foglio oppure su un notebook e seguirlo giorno per giorno.  In futuro ci si  accorgerà che sarebbe stato utile farne una copia!

Quando ho cominciato la mia carriera d’investitore, nei primi anni del 2000, uscivo e rientravo nei vari investimenti solo con la forza della mia intuizione, delle mie congetture. Per esempio ero tentato di uscire dal mercato dell’immobiliare quando i prezzi erano molto alti, intorno all’anno 2004 e 2005. Più studio i cicli finanziari più mi accorgo di essere sempre al posto giusto nel momento giusto e ritengo che i metalli preziosi siano entrati in un lunghissimo ciclo rialzista. Considero corretto il piano d’investimenti che mi sono creato.

Allora sviluppate un piano d’investimento, scrivetelo e seguitelo alla lettera.

Qualche tempo fa, un nostro cliente acquistò argento a 13 dollari l’oncia ed entro pochi giorni la quotazione del metallo calò a 11 dollari l’oncia. Ci scrisse chiedendo se era il caso di vendere, dicendoci di aver fatto un pessimo investimento. Gli replicai io stesso scrivendogli tramite posta elettronica:

 

“Il prezzo dell’argento potrebbe anche calare ulteriormente: è accaduto anche a me molte volte con vari investimenti…….tu acquisti e il prezzo di ciò che comperi cala. Una volta comperai oro quando il prezzo era a 392 dollari per oncia: i giorni successivi i prezzi cominciarono a calare fino ad arrivare a 325 dollari l’oncia. Mi tormentai psicologicamente per almeno 10 mesi, fino a che l’oro non ruppe all’insù la resistenza dei 392 dollari l’oncia.”

“Un’altra volta acquistai pesantemente argento a circa 8 dollari l’oncia e il prezzo cominciò a impennarsi la settimana successiva,  verso gli 8,50 dollari;  ero entusiasta del mio acquisto. Poi l’argento crollò a 5,50 dollari l’oncia e per più di un anno e mezzo rimase sotto gli 8 dollari. Ti confesso che mi torturai psicologicamente quasi ogni giorno. Oggi, ti dico che tornerei indietro volentieri facendo gli stessi errori di allora…….darei qualsiasi cosa per acquistare oro a 392 dollari l’oncia e argento per 8 dollari l’oncia……”

“Il mercato dell’argento è assai volatile, non è adatto per chi soffre di cuore e nessuno dovrebbe investirvi per il breve termine………perchè nel breve termine nessuno, dico nessuno, possiede la sfera di cristallo. Ma se studi la storia e i fondamentali di ogni classe d’investimenti,  puoi crearti la tua personale sfera di cristallo! E ciò che potrebbe sembrarti sbagliato nel breve termine potrebbe apparirti corretto se visto con una proiezione di lungo termine nel futuro. Perchè i fondamentali danno sempre ottima prova di se stessi nel lungo periodo, senza alcuna eccezione alla regola.”

Lo stesso giorno in cui rispondevo al cliente, quest’ultimo vendette il suo argento, proprio nel momento in cui il prezioso  superava all’insù la resistenza dei 13 dollari l’oncia…..vendette perchè non seguiva il suo piano, anzi non aveva alcun piano d’investimento.

Ora, non voglio assolutamente dirvi che se fate un piano d’investimenti questo non possa essere modificato nel tempo. E’ buona cosa rivederlo, ritoccarlo continuamente e ridefinirlo: l’unica cosa che non dovete fare è uscire dal piano in modo frettoloso perchè ci si fa assalire dal panico, vi fate condizionare da voci di mercato o da rumori di fondo che vi fanno perdere la direzione che avete invece impresso al piano.

In ultima analisi la decisione circa quando vendere oro e argento dipende anche da cosa sta accadendo nel mondo. La nostra nazione è in guerra? L’economia è in preda a una spirale deflazionistica o stiamo dando la stesura a un’eventuale era inflazionistica? Se la valuta perde di valore conviene detenere oro e argento per eventualmente barattarli?

Storicamente i sistemi monetari si modificano ogni 40 anni: cambiano persino in assenza di guerre o disastri naturali. La cosa da tenere a mente, nonostante le rassicurazioni di commentatori ed economisti, è che la politica monetaria segue sempre la stessa via che ha seguito nelle due passate decadi, ovvero indisciplina fiscale e cronica instabilità finanziaria che portano inevitabilmente verso il caos. Fino a che i Governi decideranno di spendere più di quanto incassino, i metalli preziosi saranno gli unici assets che ti proteggeranno dall’inflazione offrendoti anche un’opportunità di guadagno spettacolare. Fino a che i governi faranno quanto ho detto sopra, dovremo continuare a tenere presso di noi i nostri metalli preziosi.

 

Riflettere Gente, Riflettere.

Stay Tuned
Comprare oro online - Oro fisico nella massima sicurezza

L’uovo di colombo….l’ oro allocato!

14 novembre 2012

 

Comprare oro online - Oro fisico nella massima sicurezza

 

 

Per chi volesse investire in oro fisico, ma non se la sente di avere metallo tra le mani, c’è una soluzione, l’ oro allocato.

 

 

L’ oro allocato ha molti vantaggi, uno spread bassissimo, un mercato aperto 24/7 l’ opportunità di lavorare in $,€,e altre valute.

 

Come funziona?

 

Noi investiamo una cifra X (ipotizziamo 1000 euro) e li versiamo tramite bonifico su di un conto corrente di queste società fornitrici di oro allocato, quella da noi personalmente testata da differenti anni è BULLIONVAULT

 

La società ha FISICAMENTE il tuo oro, in opportune camere di sicurezza (ti fanno persino scegliere se a Zurigo, Londra o in USA), fuori dal circuito bancario ma in lingotti good delivery cosi da avere spread molto bassi.

Bullionvault, l’ uovo di Colombo

Paghi una commissione (davvero bassa) un assicurazione (una percentuale dello 0,01%) e tu possiedi fisicamente quella quantità di oro che hai acquistato.

 

Si può anche riservare un lingotto e farselo recapitare!!!

 

 

A chi e a cosa serve?

 

A chi non ha un conto titoli e non ne vuole avere ma vuole investire in oro FISICO senza averne l’ onere della custodia, possederlo fuori dall’ italia, assicurato in opportune camere di sicurezza

 

Rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento!

 

Cliccando sul banner in alto avrete modo di crearvi un account gratuito con Bullionvault, che vi regalerà un grammo d’ oro con il quale potete iniziare a negoziare per testare come funziona la piattaforma!