Come si determina il prezzo dell’oro fisico?

1 gennaio 2015 di Marco Lascia un commento »

Le determinanti del valore dell’oro fisico

prezzo oro fisico

L’oro fisico non viene sempre valutato allo stesso modo. Ciò è un problema per tutti quei micro-investitori o risparmiatori che intendono entrare in possesso di una riserva di valore, senza costi troppo proibitivi.
Occupiamoci di tracciare le determinati del valore dell’oro fisico, distinguendole da quelle dell’oro finanziario, e senza entrare nel merito degli umori del mercato.
L’oro fisico, fondamentalmente, viene distinto in:

  • Monete: Rispetto ai lingotti d’oro, si tiene conto prioritariamente del contenuto intrinseco d’oro (peso dei grammi d’oro). Il valore conseguente è determinato dalla quotazione di mercato.
  • Lingotti d’oro: volendo confidare in una dimensione oggettiva di valore, espresso dalla purezza e dal contenuto intrinseco (garanzia del marchio di qualità), una volta fissati determinati requisiti, si passa alla creazione di un mercato dove vige la legge della domanda e dell’offerta, coinvolgente i vari attori istituzionali (valore riflesso). Il principale mercato che ha raggiunto una posizione consolidata è quello di Londra (garanzia di qualità: good delivery).

Da ciò emerge come sia diventato difficile dissociare il valore intrinseco dell’oro dall’alea del mercato, e pur se si sta analizzando l’oro fisico, e non l’oro cartaceo (strumenti finanziari collegati al valore o quotazione dell’oro, o investimenti in quotazioni aurifere). L’oro fisico, pertanto, con la combinazione di determinati valori è diventato un bene da investimento, più che una riserva di valore, determinando la nascita delle conseguenti logiche.
La principale dinamica di contrapposizione che si crea, rompendo leggermente con la funzione istituzionale e non di riserva di valore di ultima istanza, è quella tra il mercato della compra-vendita di oro ed il mercato dei prestiti di oro fisico.

Indicatori strategici: il GOFO

Uno degli indicatori strategici, da sempre in osservazione, da parte degli analisti di mercato è il GOFO (Gold forward offered rate). Cerchiamo di fare delle considerazioni, sulla base dello scenario attuale di mercato.
La logica di funzionamento che determina la variazione dell’indicatore è molto semplice e spiega come l’impatto dei prestiti d’oro possa avere come obiettivo finale la quotazione di mercato dell’oro fisico (rapporti istituzionali e non):

  • Picco della domanda di prestiti in oro fisico, in modo del tutto complementare al mercato (aumento della quotazione del prezzo dell’oro fisico)
  • Logica short dell’investitore: vendo oggi (prezzo elevato dell’oro) per acquistare domani (crollo dei prezzi)
  • Tassi GOFO negativi: è più conveniente possedere oro fisico che dollari. Quindi, chi ha riserve in dollari è disposto a darle contro oro.

In buona sostanza, la determinante del prezzo (quotazione dell’oro), così come quella del valore intrinseco, sono diventati secondari rispetto ad altre variabili, espresse dalla dinamica di mercato.
Giusto per fare un esempio, i recenti movimenti dei paesi asiatici verso acquisti di quantitativi massicci di oro, vanno ad incidere sul GOFO che diventa negativo. Siccome, la principale valuta di riferimento è il dollaro, il tutto viene inteso come una contesa che ha ben altre radici.
All’unica fase (2013) di discesa dei prezzi dell’oro, dopo un periodo di ininterrotto aumento dei prezzi, seguirà ciclicamente un nuovo aumento dei prezzi dell’oro fisico, seguito nuovamente da discesa dei prezzi, di natura fisiologica al doppio ruolo dell’oro fisico, una delle conseguenze dell’essere un bene di investimento e di avere una tale importanza per le istituzioni monetarie (anche non assolvendo direttamente alla funzione di mezzo di pagamento, nel circuito diffuso degli scambi).

 

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