Archivio per maggio 2013

Le principali forme di oro fisico

22 maggio 2013

Un investimento in oro fisico può essere effettuato tramite l’acquisto di vari oggetti che corrispondano a quanto presente nella definizione di “oro fisico”, ovvero oro pressoché puro (in genere si tollera, al più, uno 0,5% di “scorie”), indipendentemente dalla forma e senza particolari ritocchi artistici.

 

La tipologia di oro fisico più gettonata è senza dubbio la categoria dei lingotti d’oro, tra l’altro l’unica considerata a Londra dalla London Bullion Market Association (LBMA), nella determinazione del Fixing. Il lingotto dovrà riportare il contenuto effettivo di oro (grado di purezza) e il suo peso.

 

L’oro fisico sotto forma di lingotto include diverse sottocategorie: sul mercato della LBMA, gli unici ad essere trattati sono i lingotti Good Delivery, dal peso standard di 400 once (quasi 12 chili e mezzo). Tra gli altri lingotti in commercio, sono noti gli svizzeri Credit Suisse, Pamp Suisse e Haraeus; dagli Stati Uniti i Johnson Matthey e Engelhard; fino ad arrivare ai nostrani Mario Villa.

 

Un altro pilastro dell’oro fisico è rappresentato dalle monete d’oro, da non confondere con quelle ricercate dai collezionisti di numismatica, esse composte magari da una piccola percentuale d’oro e dunque di alto valore in termini di rarità di zecca, ma non per quanto riguarda l’oro fisico.

 

L’investitore in oro fisico con l’intenzione di puntare sulle monete, andrà a caccia delle varie 20 lire di Vittorio Emanuele (Regno d’Italia) o Umberto I. Uscendo dal nostro Paese ed estendendoci a livelli internazionali, si possono trovare molte altre monete d’oro fisico ricercate in tutto il mondo, come la sudafricana Kruggerand, la viennese Filarmonica, procedendo con le Maple Leaf, Nugget e American Eagle.

 

Semplificando il concetto, la scelta da fare per investire in oro fisico è dunque rappresentata dal bivio tra lingotti e monete. Generalmente la prima opzione è consigliata, perché reputata più autentica e al passo con il mercato dell’oro fisico rispetto alla seconda, in quanto i lingotti sono i principali protagonisti nel mercato di Londra.

 

Il mercato dell’oro fisico: LBMA e Fixing

13 maggio 2013

 

Chi opera nel mercato dell’oro fisico, può partecipare come membro ad associazioni che si occupano nello specifico dei prezzi di mercato dell’oro fisico. Tra queste, la più nota in circolazione è senza dubbio la London Bullion Market Association (LBMA).

 

La LBMA, sotto il controllo della Bank of England, si dedica al mercato dell’oro fisico, oltre che a quello dell’argento. Essa è composta da cinque rappresentanti di grosse banche internazionali (Scotia Mocatta, HSBC, Deutsche Bank, Barclays e Société Générale), che quotidianamente, con due sedute ogni giorno alle 10.30 del mattino e alle 15 (orario inglese), si riuniscono in teleconferenza per stabilire il London Gold Fixing, ovvero l’indice che rappresenta il prezzo dell’oro fisico. Al termine della seduta, l’esito viene comunicato alla London Bullion Market Association che ufficializzerà il nuovo Fixing.

 

Il Fixing (dall’inglese “fissare”), introdotto nel lontano 1919, è una quotazione che viene decisa dai cinque membri attraverso una scrupolosa valutazione degli ordini ricevuti sulla compravendita di lingotti, da parte delle grandi società che se ne occupano. Il tasso ottenuto viene tradotto nelle principali valute (euro, dollari e sterline), facendo riferimento alle unità di misura chilogrammo e oncia.

Osservando il grafico relativo al valore dell’oro fisico nel lungo periodo, non si può non notare un costante trend al rialzo. A partire dagli anni ’70 ad oggi spicca una continua crescita, divenuta a tratti esponenziale, sia se si considera la frazione di tempo che va dall’inizio del nuovo millennio al periodo attuale, sia per quanto successe nel picco positivo compreso tra l’inizio degli anni ’70 e gli anni ‘80.

 

Il calo dell’ultimo periodo nel prezzo dell’oro fisico, che attualmente si aggira attorno alla cifra di 33.800 euro per ogni chilo di lingotti (dopo i 44.000 superati lo scorso ottobre), è un motivo in più per effettuare un investimento di costo unitario contenuto (rispetto a qualche mese fa), che a lungo termine promette rendimenti di puro spessore.